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Pergine - 12 giugno 1912

Antonio Tambosi - 27 luglio 1853 - 6 febbraio 1921

Conseguì il diploma di studi commerciali a Monaco di Baviera e subito dopo lavorò nell'azienda paterna impegnata nel commercio della seta.
Molto apprezzato come imprenditore commerciale, si affermò anche in campo pubblico, quando ad esempio venne eletto presidente della Società degli Alpinisti Tridentini (SAT) e consigliere comunale a Trento.
Di orientamento politico liberale, seppe accattivarsi vasti consensi tra la cittadinanza che nel 1895 lo elesse podestà per due mandati fino al 1900. In seguito fu deputato al Parlamento di Vienna, di cui fu anche vicepresidente.
Nel 1911 e fino al 1913 tenne nuovamente la carica di podestà di Trento.
Fu presidente della Lega Nazionale fino allo scioglimento dell'associazione nel 1914. Durante la sua esperienza di podestà, si impegnò in una lunga serie di importanti opere pubbliche, dimostrando fermezza nei confronti della Dieta di Innsbruck.
A Vienna inoltre difese con coraggio i diritti del Trentino e si batté per la sua autonomia dal Tirolo tedesco, senza tuttavia arrivare ad eccessi nazionalistici.
Per questi motivi, allo scoppio della Prima guerra mondiale fu arrestato e condannato a sei anni di carcere duro.
Il 4 luglio 1917 venne liberato in seguito all'amnistia, ma poté ritornare in patria solo finita la guerra.
Fu a Parigi come consulente della Delegazione italiana alla Conferenza della pace.
Il 30 settembre 1920 venne nominato senatore del Regno.

Conseguì il diploma di studi commerciali a Monaco di Baviera e subito dopo lavorò nell'azienda paterna impegnata nel commercio della seta.
Molto apprezzato come imprenditore commerciale, si affermò anche in campo pubblico, quando ad esempio venne eletto presidente della Società degli Alpinisti Tridentini (SAT) e consigliere comunale a Trento.
Di orientamento politico liberale, seppe accattivarsi vasti consensi tra la cittadinanza che nel 1895 lo elesse podestà per due mandati fino al 1900. In seguito fu deputato al Parlamento di Vienna, di cui fu anche vicepresidente.
Nel 1911 e fino al 1913 tenne nuovamente la carica di podestà di Trento.
Fu presidente della Lega Nazionale fino allo scioglimento dell'associazione nel 1914. Durante la sua esperienza di podestà, si impegnò in una lunga serie di importanti opere pubbliche, dimostrando fermezza nei confronti della Dieta di Innsbruck.
A Vienna inoltre difese con coraggio i diritti del Trentino e si batté per la sua autonomia dal Tirolo tedesco, senza tuttavia arrivare ad eccessi nazionalistici.
Per questi motivi, allo scoppio della Prima guerra mondiale fu arrestato e condannato a sei anni di carcere duro.
Il 4 luglio 1917 venne liberato in seguito all'amnistia, ma poté ritornare in patria solo finita la guerra.
Fu a Parigi come consulente della Delegazione italiana alla Conferenza della pace.
Il 30 settembre 1920 venne nominato senatore del Regno.

Da personaggitrentini.altervista.org